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Il flusso di denaro inviato dagli immigrati in Italia verso i Paesi di provenienza conferma la sua crescita, anche durante la pandemia.
Nel pieno dell’emergenza sanitaria, le rimesse partite dal nostro Paese nel 2020 sono cresciute del 12,5% rispetto al 2019 per un volume complessivo pari a 6,7 miliardi di euro. Dopo il calo registrato nel primo trimestre del 2020 pari all’11% su base annua, le rimesse hanno ripreso a salire nei trimestri successivi riguadagnando terreno: +36% nel secondo, + 24% nel terzo e +20% nel quarto.
È quanto emerge leggendo il 31esimo Dossier Statistico Immigrazione 2021 realizzato dal Centro Studi IDOS in collaborazione con il Centro Studi Confronti e grazie al sostegno dell’Istituto di Studi Politici “S. pio V” e dell’Otto per Mille della Tavola Valdese.
Tre i possibili fattori che potrebbero aver contribuito alla crescita del flusso:
Nel complesso, quasi un quinto delle rimesse è inviato dalle province di Roma e Milano (803 e 740 milioni), seguono Napoli, Torino e Brescia (con 307, 248 e 204 milioni).
Indagare il fenomeno immigrazione è importante perché, seppur non menzionato nel PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza promosso dal Governo), contribuisce al bilancio statale con 4 miliardi di euro.
L’immigrazione ha impatti sull’urbanistica delle nostre città perché, se non gestita, crea spesso realtà ghettizzanti in cui l’integrazione diventa difficile. Ha impatti sociali: si pensi all’inclusione dei più piccoli nel sistema scolastico o delle donne in quello lavorativo.
Conoscerlo e parlarne è quindi importante, e va a vantaggio di tutti.
Per approfondimenti, è possibile consultare il sito di IDOS che oltre a mettere a disposizione il Dossier, è sempre aggiornato sul tema immigrazione.